
Vien quasi da mangiarsi le mani per come è andata ieri al Mediolanum Forum. La rimonta finale con la tripla di Adonis Thomas del – 4 lascia dell’amaro in bocca ad una Sidigas Avellino rientrata in Irpinia nella tarda serata di ieri dalla seconda trasferta in due settimane a Milano. Da domani pomeriggio si inizierà a preparare il match di sabato sera alle 20:30 contro la The Flexx Pistoia. Nella capitale della moda italiana l’avvio non è stato propriamente esaltante per la compagine di coach Sacripanti che già nella seconda frazione è dovuto correre ai ripari contro l’armata di Repesa. La scelta ha pagato perché le “scarpette rosse” hanno sofferto gli aggiustamenti difensivi ordinati dal trainer brianzolo innescando, seppur momentaneamente, un ribaltone dell’inerzia del confronto con gli ospiti che sono riusciti a mettere il naso avanti in ben due circostanze.
L’anticipo del mezzogiorno conferma un’indicazione già emersa nel confronto contro la Fiat Torino: l’imprescindibilità di capitan Marques Green. Non è un mistero che la presenza del regista di Philadelphia in campo comporti una migliore esecuzione dei giochi in attacco anche se Joe Ragland non avrà tirato con percentuali dal All Star Game ma ha coinvolto i compagni come testimoniano i sei assist non senza qualche forzatura vistasi nei minuti finali.
Quella contro i Campioni d’Italia (che hanno ritrovato un Mclean d’alta scuola) è stata la partita in cui Kyrylo Fesenko ha rotto il ghiaccio con 22 punti, 7 rimbalzi, 31 di valutazione e Adonis Thomas ha lasciato intravedere sprazzi del suo potenziale. C’era attesa nel capire quale potesse essere l’impatto del centrone ucraino alle prese col recupero dal problema alla caviglia che lo ha limitato in queste prime tre settimane in Irpinia. La profondità che garantisce alla manovra d’attacco e la difficoltà che i lunghi milanesi hanno avuto nel contenerlo non rappresentano una sorpresa essendo noti i suoi punti di forza. Essere un punto di riferimento e venendo ricercato costantemente dai compagni di squadra rappresentano una garanzia in più per il gioco biancoverde in cui non sono brillati Marco Cusin e Andrea Zerini: al primo va riconosciuta grande applicazione in campo ma da un giocatore di oltre 2,10 metri ci aspetteremmo una schiacciata in più ed un tiro in meno dall’angolo. Aspetto quest’ultimo che non è riuscito a Zerini, apparso un giocatore completamente diverso dal match con Torino. Impossibile attendersi nuovamente un 4/4 da dietro la linea dei tre punti ma dieci minuti senza lasciare il segno non è una piacevole notizia.
Conferma di essere un possibile crack per il campionato Adonis Thomas. In Supercoppa l’ala ex Orlando Magic era apparsa a tratti spaesata. Ieri l’incipit è stato da autentico trascinatore, iscrivendo a referto i primi otto punti della Scandone. La stazza e le molle sotto i piedi (ha tentato una schiacciata al volo su passaggio da rimessa sotto canestro che avrebbe avuto del clamoroso) sono state una delle armi con cui la Sidigas ha lavorato ai fianchi l’Olimpia quando è scappata avanti anche sopra la doppia cifra nel terzo periodo (Avellino assente in difesa). Insieme a Fesenko ed Obasohan (che ha pagato i pochi centimetri in difesa contro gli esterni avversari) ha riaperto un match che sembrava già in archivio ma la “malizia” sportiva di Milano e quei primi cinque minuti di avvio di terza frazione sono un punto da cui Avellino dovrà trarre lezione per il futuro.
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