Avellino, bentornata nel basket che conta

Il commento al trionfo della Delfes dopo gara 5 di finale playoff

Sei mesi fa, era il 16 dicembre, la classifica era a dir poco preoccupante dopo la sconfitta a Crema. L’arrivo di coach Alessandro Crotti non aveva dato sin lì l’impulso auspicato: una vittoria e quattro sconfitte. La Delfes Avellino non aveva lasciato il segno e i segnali erano quelli di un campionato da onorare al meglio provando a strappare un ottavo posto in classifica. Dal successo casalingo contro la Gema Montecatini prima della sosta natalizia è scoccata la scintilla. A confermarlo anche il successo a Salerno. Due gare vinte con sofferenze ma che psicologicamente hanno dato la scossa ad un gruppo qualitativamente elevato ma debole sul piano psicologico.

La gioia a fine gara della Delfes Avellino (foto Massimiliano Zappella)

Le sconfitte, le gare sudate punto a punto hanno rafforzato di settimana in settimana la chimica di un roster che, come confermato da Armando Verazzo ieri a Sportchannel 214, quando ha trovato il modo di giocare insieme ha iniziato a divertirsi. E non c’è stato scampo per gli avversari. Soprattutto fuori casa dove la Delfes ha collezionato numeri da corazzata lasciando le briciole alle contendenti di turno. Nei playoff è andata ancora meglio riuscendo a ribaltare il fattore campo per ben tre serie: dai quarti contro la Rucker San Vendemiano passando per la semifinale contro la Pielle Livorno e arrivando questa sera a sbancare in gara 5 il PalaTerme di Montecatini. Le favorite del girone A si sono dovute inchinare ai lupi di patron Giuseppe Lombardi.  Al suono della sirena è esplosa la gioia: l’abbraccio e la gioia fra giocatori, staff tecnico e dirigenti è la fotografia di una bella pagina di storia sportiva per la nostra provincia. Alzare al cielo la coppa in mezzo alla curva biancoverde certifica ancor di più il legame che si è creato fra questa squadra – che ha dovuto superare un forte scetticismo iniziale – ed un pubblico che ha fatto sentire tutto il proprio calore sia al PaladelMauro sia nelle serie contro Livorno che in quest’ultima di finale.

Avellino è ritornata nella pallacanestro che conta. Non ci prendano in antipatia gli amanti del campionato di serie B ma tutta una città ed una provincia sognava di ritornare in serie A2. Dopo cinque anni di buio prima e grigiore poi finalmente si sono spalancate le porte del secondo campionato cestistico italiano. Il futuro è biancoverde. La società ha dimostrato programmazione e volontà di non lasciare nulla al caso. ll tandem Nevola come General Manager e lo stesso coach Alessandro Crotti hanno avuto ragione nel credere in un gruppo capace di non mollare di un centimetro la presa contro qualunque avversario avendo la capacità di scaricare addosso agli altri la pressione della vittoria. Bentornata in serie A2 Avellino.

 

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