Sindaco, si faccia subito da parte: ora basta!
Alto tradimento. Da sognatore ad ostaggi. Intervenga la Procura anche sull’Avellino calcio. E Gianluca Festa non si faccia da garante. Si faccia da parte e svesta i panni di difensore. Dopo la quasi morte annunciata della Scandone, non si può permettere di avallare la tesi che le due società devono essere acquistate entrambi. Festa faccia il sindaco e non prenda iniziative personali. Continui a fare il sindaco e non ponga limiti alle trattative. Faccia il sindaco, se gli riesce e non si intrometta. Ci sono cose più serie da risolvere in città. E cominci a garantire una casa ad una squadra di serie A di calcio a 5 che continua a spendere milioni ed andrà a giocare a Salerno per salvare il titolo e garantire l’iscrizione al campionato. Festa faccia la persona seria e da politico si occupi anche dei gravi problemi di strutture che continuano a persistere. Calcio, basket e futsal. Al momento abbiamo una squadra di serie A regolarmente iscritta e con una campagna acquisti faraonica (nazionali argentini, brasiliani ed italiani) che andrà a deliziare la vicina Salerno. Detto questo, in premessa, smetta di fare il garante e si tolga da mezzo. Non ha titolo per trattare e per fare dichiarazioni a vanvera. Scandone e Avellino calcio sono due realtà diverse. E devono essere vendute, se e speriamo in tempi brevi, in trattative singole. De Cesare si faccia da parte e ci liberi dai vincoli imposti. Buoni si, fessi e schiavi no. Dei giochetti di potere ai tifosi non importa nulla. Di eventuali altri accordi presi nelle segrete stanze importa ancora di meno. Mauriello da presidente si è fatto garante di un fallimento quasi annunciato. Ha il dovere morale nei confronti dei suoi concittadini di dire come stanno le cose. E se non lo farà sarà ricordato ancora peggio di Pugliese e Taccone. Liberateci dai giochi oscuri e fate le cose serie. Chi è interessato all’Avellino calcio e al basket esca allo scoperto. Basta davvero adesso. Ne abbiamo piene le tasche. Lucrare sulla pelle della gente no. Si è concesso tanto in passato anche recente. Basta ora. Veramente basta.