Dinamica, flessibile e audace: Pazienza studia la nuova linea difensiva | Analisi
Il tecnico ha in mente idee precise per la retroguardia a 3: l’impatto sul mercato
La ricerca di una precisa identità di gioco sarà tra le chiavi del nuovo Avellino di mister Michele Pazienza. Alla sua prima stagione dall’inizio, il tecnico biancoverde è determinato a progettare l’assetto tattico a sua immagine e somiglianza, trasformando in decisioni strategiche le idee chiare che caratterizzano il suo credo calcistico. Se per il centrocampo la volontà già ribadita è quella di puntare su uomini di gamba e intensità, anche sulla difesa le indicazioni dell’allenatore sono piuttosto precise. Per la sua linea a 3 Pazienza studia un assetto che sia al tempo stesso dinamico, flessibile e propositivo nei principi e nell’interpretazione delle funzioni. Un progetto chiaro, al passo con i tempi e ambizioso, che avrà naturalmente un impatto anche sulle scelte di mercato.
Dinamica, flessibile e audace: Pazienza studia la nuova linea difensiva | Analisi
L’idea di Pazienza è quella di ripartire con convinzione dalla difesa a 3, scelta che lo accompagna ormai da anni e sulla quale il tecnico fonda la base del suo calcio. Puntare su tre difensori è infatti una mossa tattica volta a declinare in proiezione offensiva il gioco della sua squadra, valorizzando al meglio la fase di costruzione con il rombo costituito dai tre centrali e dal play basso.
Sulla base un principio sempre più diffuso nel calcio moderno, basti pensare alla scuola tedesca o all’Inter di Simone Inzaghi, l’intenzione è insomma quella di creare un assetto “multitasking” e dinamico, che sia quindi in grado di garantire un solido rendimento difensivo e di offrire, al tempo stesso, un surplus nella fase di possesso.
L’apporto che i centrali difensivi possono dare nel palleggio, in particolar modo quello dei braccetti laterali, spesso autorizzati a far salire la squadra in conduzione di palla, è infatti assolutamente centrale per sviluppare un piano di gioco che sia propositivo e dominante, soprattutto contro avversari che adottano un blocco più passivo, come nelle idee di Pazienza.
L’Avellino e la nuova difesa: l’impatto sul mercato
Per proporre una simile idea è fondamentale avere degli interpreti adatti e, proprio per questo motivo, ai difensori dell’Avellino saranno richieste caratteristiche ben precise. Utilizzare nel ruolo di braccetti giocatori con attitudine da terzini, abituati dunque a spingere e con una certa propensione alla conduzione del pallone, è certamente un fattore vantaggioso.
Così si spiegano la rinnovata centralità di Cancellotti e Frascatore, ma anche il concreto interesse per Scognamillo, che – nato terzino – negli anni di Catanzaro ha imparato a disimpegnarsi con dinamismo e flessibilità in più ruoli, aggiungendo alle già spiccate doti fisiche e di intensità una certa abitudine al palleggio e alla conduzione.
I principi di gioco che animano le idee di Pazienza saranno dunque cruciali anche nelle scelte di mercato. Da questo punto di vista, oltre all’innesto di almeno un altro calciatore con le caratteristiche di cui sopra, pertanto, è da segnalare l’ormai certa partenza di Benedetti, ritenuto fuori dal progetto e destinato a quindi a salutare l’Irpinia a un anno e mezzo di distanza dal suo arrivo.
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