Avellino-Catanzaro – Quando al “Partenio” si accendevano i riflettori della Serie A
Avellino e Catanzaro si avvicinano a grandi passi alla sfida di domenica prossima. Le due squadre torneranno a duellare al “Partenio-Lombardi” dopo aver saltato, causa Covid, l’incrocio della scorsa stagione. Avellino-Catanzaro. La mente di molti corre rapida verso i ricordi del passato, quando le due formazioni battagliavano ai piani superiori. Quando al “Partenio” si accendevano i riflettori della Serie A.
Nella stagione 1977-1978 le due squadre militavano in Serie B ed entrambe riuscirono a centrare la promozione terminando il campionato alle spalle dell’inavvicinabile Ascoli del presidente Rozzi e del tecnico Renna. Per i lupi guidati da Carosi si trattava del primo storico approdo nella massima serie, per i calabresi di Sereni del pronto ritorno in A dopo l’amara retrocessione della stagione precedente. Da lì, per cinque annate consecutive, il duello tra le due compagini fu vissuto in quello che allora era considerato il campionato più bello e difficile del mondo. Con una sfida nella sfida, quella tra Di Somma e Braglia. Ieri rivali, oggi compagni d’avventura con la stessa maglia addosso.
Il primo incrocio è datato 5 novembre 1978. Risultato finale 0-0. Il 3 febbraio 1980 le cose andarono invece decisamente meglio per i colori biancoverdi: 2-0 con i gol di Claudio Pellegrini e Giuseppe Massa. Sfida molto significativa quella del 21 dicembre 1980 a quasi un mese di distanza dal terribile terremoto del 23 novembre. L’Irpinia intera piangeva ancora i suoi morti, il legame con la squadra restava però forte e offriva sollievo e speranza in un momento drammatico. Il “Partenio” era indisponibile, la gara fu giocata a Napoli ed i lupi si imposero per 1-0 grazie ad un gol di Juary, rialzando la testa dopo due ko consecutivi. Lo stesso risultato fece da cornice alla gara del 28 marzo 1982. Allora la gioia del popolo biancoverde esplose grazie al gol di Vito Chimenti. L’ultimo faccia a faccia nell’Olimpo del calcio italiano risale all’8 maggio 1983. Apoteosi totale: Avellino-Catanzaro 4-0. All’autogol di Cavasin seguirono le reti di Bergossi, Tagliaferri e Barbadillo. Quel giorno la Roma di Liedholm conquistava il tricolore, l’Avellino di Veneranda metteva in bacheca l’ennesima salvezza, il Catanzaro di Leotta salutava per sempre la Serie A.
Ricordi di un calcio che fu e che mai ritornerà. La sfida di domenica conterà sicuramente per la classifica, ma non potrà avere addosso il fascino di quel passato glorioso. Quando al “Partenio”, oggi purtroppo tristemente vuoto, si accendevano i riflettori della Serie A.