
Dopo il terremoto che si è abbattuto sulla Sidigas nella giornata di ieri, con i sequestri da oltre 90 milioni di euro a carico di due aziende del gruppo riconducibili all’imprenditore Gianandrea De Cesare, arriva la protesta della Curva Sud.
I due striscioni, messi dinanzi al Partenio, recitano: “Vendete questa società e tutti fuori da questa città”. E “De Cesare vattene”. Un messaggio molto forte perché il tifo biancoverde è stato ferito al cuore da chi si era issato da salvatore della patria. Un’altra estate di sofferenza che nessuno, dopo l’esperienza con Walter Taccone dell’anno scorso, poteva immaginare neppure nel peggiore degli incubi. Dopo, per giunta, una promozione in Serie C. E, invece, il baratro si è spalancato sotto i piedi, ancora una volta. All’inferno i tifosi dell’Avellino non ci vogliono tornare. Meritano il calcio professionistico e lo hanno urlato forte.
Questa città e questa gente appassionata, merita rispetto, cosa che si pensava potesse avere da De Cesare, fino a poche settimane fa, quando poi tutto è sprofondato. La Curva non ci sta, la gente non ci sta, ora bisogna dare una svolta per il bene di tutti e per salvaguardare i patrimoni di questo territorio, come lo sono la Scandone Avellino e l’Avellino Calcio.
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